Il 14 agosto 2021, un violento terremoto di magnitudo 7,2 ha colpito la regione sudoccidentale di Haiti, sconvolgendo la vita di oltre 650.000 persone.
Questo evento tragico ha riportato alla memoria il devastante sisma del 2010, di magnitudo 7,6. Una potenza distruttrice che ha causato oltre 200.000 vittime e lasciato profonde ferite nel tessuto sociale e infrastrutturale del Paese, aggravando una situazione sociale ed economica già segnata da due secoli di occupazioni straniere, colpi di stato, dittature e conflitti civili.
Tale contesto ha contribuito a rendere Haiti il Paese più povero dell’Occidente, dove ogni calamità naturale si trasforma in un disastro umano e sociale di proporzioni enormi.
L’impatto del terremoto del 2021 è stato a sua volta drammatico: 2.247 vittime, 12.763 feriti e un totale di quasi 53.000 abitazioni rase al suolo, con altre 83.000 gravemente danneggiate. Come se non bastasse, due giorni dopo il sisma, la tempesta Grace ha colpito la stessa area, aggravando ulteriormente la situazione con inondazioni e frane che hanno aumentato il rischio per la popolazione.
A distanza di tempo, le conseguenze di questi eventi sismici sono ancora tangibili, incidendo pesantemente sullo sviluppo e sulla sicurezza del Paese. In questo approfondimento, esploreremo le ragioni che rendono Haiti una regione vulnerabile ai terremoti, analizzeremo le conseguenze e la situazione attuale del Paese.
Parleremo inoltre delle iniziative di Andrea Bocelli Foundation a supporto della popolazione haitiana.
Perché Haiti è una zona soggetta a terremoti e tsunami
Haiti si trova in una delle aree sismicamente più attive del pianeta. La sua posizione geografica la colloca al bordo della placca caraibica, una sorta di “zattera” geologica in costante movimento, compressa tra due enormi placche. Quella nordamericana, che si sposta verso ovest, e quella sudamericana, che si muove verso nord-ovest.
Questi movimenti opposti generano continue tensioni, creando un accumulo di energia che, quando viene rilasciata, provoca terremoti di forte intensità.
La placca caraibica è attraversata da una serie di faglie geologiche, ovvero fratture nella crosta terrestre lungo le quali avviene il movimento. Una delle faglie principali attraversa proprio la capitale haitiana, Port-au-Prince, dove due sezioni della crosta scorrono l’una accanto all’altra ma a velocità differenti, accumulando stress geologico che, prima o poi, deve essere liberato in forma di terremoto.
Il nucleo incandescente della Terra, generando calore e pressione, mantiene in movimento queste placche, innescando continui scivolamenti che, pur avvenendo a una velocità di pochi centimetri l’anno, producono enormi quantità di energia distruttiva.
Negli ultimi cinque secoli, la regione ha già subito 12 terremoti – di cui uno nel 2010 – più violenti di quello del 2021 e con un’intensità superiore a 7,5 gradi della scala Richter, rendendo evidente quanto la configurazione geologica di Haiti la renda estremamente vulnerabile a eventi sismici e tsunami.
Conseguenze del terremoto
Complice anche il precedente evento sismico del 2010, il terremoto del 2021 ha colpito Haiti in un momento già critico, aggravando una situazione socio-economica segnata da insicurezza alimentare, violenza e tensioni politiche.
Ancora prima del sisma, infatti, circa 1,1 milioni di persone soffrivano di malnutrizione, inclusi centinaia di migliaia di bambini. Al tempo stesso l’instabilità del Paese aveva già raggiunto livelli allarmanti, complice l’assassinio del presidente Jovenel Moise e la diffusione della pandemia di Covid-19.
Le conseguenze del sisma sono state devastanti per la popolazione. Migliaia di famiglie hanno perso la propria casa e molte delle infrastrutture chiave sono state distrutte o gravemente danneggiate. Tra queste, 1.060 scuole, compromettendo l’accesso all’istruzione per moltissimi minori.
Anche il sistema sanitario è stato duramente colpito, con oltre 80 strutture mediche danneggiate e l’accesso alle cure fortemente limitato.
Le condizioni di vita nelle aree colpite sono diventate estremamente precarie: campi di accoglienza sovraffollati, interruzioni nell’approvvigionamento idrico e carenze nei servizi igienico-sanitari hanno aumentato il rischio di infezioni e malattie, tra cui il colera.
In questo contesto, neonati e bambini piccoli, già vulnerabili, sono stati maggiormente esposti a gravi rischi per la salute. Anche le donne e le ragazze hanno subito un’escalation di rischi, tra cui un aumento preoccupante di episodi di violenza fisica e sessuale.
La situazione di Haiti oggi
Haiti conta una popolazione di quasi undici milioni e mezzo di abitanti, di cui l’80% vive in condizioni di povertà estrema.
Oggi Haiti vive una delle peggiori crisi della sua storia recente, con condizioni che peggiorano di giorno in giorno. Come sostenuto dalle Nazioni Unite, la “crisi a spirale” ad Haiti richiede la continua attenzione globale.
5,5 milioni di persone, tra cui 3 milioni di bambini – cioè due su tre – dipendono dagli aiuti umanitari per sopravvivere. In molte aree, servizi essenziali come cibo e acqua sono diventati scarsi. 270.000 bambini in tutto il paese caraibico soffrono di grave malnutrizione e Haiti è uno dei Paesi del mondo a cui non è garantito l’accesso all’acqua potabile.
La sicurezza è una delle principali preoccupazioni, poiché l’instabilità politica ed economica degli ultimi anni ha permesso a bande criminali di proliferare, portando circa 2,7 milioni di persone, tra cui 1,6 milioni di donne e bambini, a vivere sotto il dominio di gruppi armati.
In particolare, la capitale, Port-au-Prince, è ormai sotto il controllo delle bande e, per molti haitiani, la vita quotidiana è diventata una lotta costante per la sopravvivenza.
Il tasso di violenza è in costante aumento: dall’inizio del 2024, più di 2.500 persone sono state uccise, ferite o rapite, e si sono registrate oltre 400 gravi violazioni dei diritti dei bambini. Molti minori sono reclutati dai gruppi armati e i casi di violenza sessuale, soprattutto ai danni di donne e bambini, sono in crescita, aggravando ulteriormente le condizioni già disperate della popolazione.
Le tensioni e i conflitti hanno anche bloccato le principali vie di comunicazione, isolando comunità intere e rendendo quasi impossibile la consegna di aiuti umanitari essenziali.
La strada Martissant, l’unico corridoio umanitario che collega Port-au-Prince con le regioni meridionali, è sotto il controllo dei gruppi armati, tagliando fuori dall’assistenza circa 15.000 bambini colpiti da malnutrizione grave.
A peggiorare il quadro, il colera è riemerso con oltre 80.000 casi, mettendo sotto pressione un sistema sanitario già al collasso. Si stima che almeno 58.000 bambini colpiti da malnutrizione acuta grave nella capitale siano a rischio di morte, poiché i blocchi territoriali impediscono l’accesso a cure e forniture mediche.
Le iniziative di Andrea Bocelli Foundation per la popolazione di Haiti
Proprio il sisma del 2010 ha rappresentato l’input per Andrea Bocelli Foundation a sostenere, a partire dal 2013, le comunità haitiane con interventi mirati e di alto impatto.
Uno dei progetti più significativi è l’ABF Water Truck, realizzato in collaborazione con il partner locale The St Luke Foundation. Si tratta di un’iniziativa che fornisce ogni giorno 24.000 galloni d’acqua alle oltre 400.000 persone che vivono nelle baraccopoli di Cité Soleil, dove l’accesso all’acqua potabile è limitato e la vita quotidiana segnata dalla precarietà.
ABF vede anche nel diritto all’istruzione una leva fondamentale per il cambiamento e per offrire a queste popolazioni concrete opportunità di riscatto.
Proprio per perseguire la sua mission “Empowering people and communities”, all’interno del progetto
ABF Edu, la Fondazione ha costruito 6 scuole, sia nella capitale che nelle zone più remote del Paese, che accolgono complessivamente 3.000 bambini e giovani dai tre anni fino alle superiori.
Gestite in collaborazione con la Fondation St Luc, le scuole ABF offrono spazi sicuri in cui i bambini possono rifugiarsi dai pericoli della criminalità diffusa e ricevere un’istruzione che rappresenta l’unica vera possibilità per un futuro migliore.
Queste scuole, riconosciute e accreditate come equivalenti delle statali, sono gestite da insegnanti e personale qualificato che segue un programma scolastico conforme a quello nazionale, garantendo un’istruzione di qualità e adattata ai bisogni specifici di ogni comunità.
L’obiettivo è creare una consapevolezza che renda i giovani protagonisti del cambiamento, restituendo loro dignità e speranza per un futuro migliore, dove possano contribuire attivamente al miglioramento della propria comunità.
Andrea Bocelli Foundation porta avanti in Haiti anche il progetto della ABF Mobile Clinic, che dal 2013 offre assistenza sanitaria di base, intervenendo ogni quattro mesi nelle comunità di St. Raphael, St. Augustin e Dame Marie, dove sono operative tre delle sei scuole realizzate da ABF in collaborazione con la Fondation St. Luc.
Dal 2024, il progetto si è evoluto in ABF Health & Care, che garantisce l’apertura quotidiana della clinica di St. Raphael. Con un team medico e infermieristico stabile, la clinica ora fornisce assistenza continua, cure strutturate e programmi di prevenzione per gli studenti, le loro famiglie e per l’intera comunità haitiana.