L’accesso all’acqua potabile è un diritto umano fondamentale, eppure milioni di persone in tutto il mondo ne sono ancora prive. Questo problema globale ha profonde implicazioni sulla salute, lo sviluppo economico e la qualità della vita delle popolazioni colpite.
Le regioni più vulnerabili si trovano spesso in aree sottoposte a gravi stress ambientali e a difficili condizioni economiche e politiche. Garantire un accesso sicuro e costante all’acqua potabile è cruciale non solo per salvare vite umane, ma anche per promuovere lo sviluppo sostenibile e ridurre le disuguaglianze.
Nell’articolo che segue, analizzeremo le cause, le conseguenze e le possibili soluzioni per affrontare questa sfida. Porremo poi l’attenzione sulle iniziative di Andrea Bocelli Foundation per promuovere l’accesso all’acqua potabile in zone critiche.
Quali paesi non hanno accesso all’acqua potabile
L’accesso all’acqua potabile nel mondo rimane un privilegio inaccessibile per milioni di persone.
I dati delle Nazioni Unite sono allarmanti: circa 2 miliardi di individui non dispongono di acqua sicura da bere e 4,2 miliardi – ovvero oltre la metà della popolazione mondiale – utilizzano servizi igienici inadeguati, che lasciano i rifiuti umani non trattati.
Milioni di bambini e famiglie vivono senza i servizi essenziali per l’igiene, come il semplice sapone per lavarsi le mani.
Acqua, servizi igienici e igiene migliori potrebbero prevenire circa 400.000 decessi l’anno per dissenteria tra i bambini di età inferiore ai 5 anni.
Le zone più colpite si trovano principalmente nei Paesi in via di sviluppo, dove la scarsità d’acqua potabile è aggravata dalle condizioni climatiche e dalle infrastrutture insufficienti.
La regione che registra la più grave crisi idrica è l’Africa subsahariana e in particolare:
- Niger;
- Ciad;
- Etiopia;
- Eritrea;
- Somalia;
- Repubblica Democratica del Congo;
- Uganda;
- Angola;
- Mozambico.
In questi Paesi, meno del 50% della popolazione ha accesso a una fonte d’acqua potabile sicura. In particolare, il Corno d’Africa e l’Africa orientale sono regioni duramente colpite da siccità prolungate, che aggravano ulteriormente la crisi idrica.
Oltre all’Africa, altre nazioni soffrono della mancanza di acqua sicura. Tra queste ricordiamo Papua Nuova Guinea (Oceania), Myanmar, Cambogia (Asia), Afghanistan, Tagikistan e Yemen (Asia). Le percentuali della popolazione con accesso limitato all’acqua potabile in questi territori variano tra il 50% e il 25%.
Ci sono poi alcuni Paesi del mondo che stanno affrontando complesse crisi umanitarie.
È il caso di Haiti, dove, alla violenza dilagante, si aggiungono la fame, la carenza di acqua potabile e le gravi condizioni igienico-sanitarie.
Una situazione che ha portato le Nazioni Unite a dichiarare la necessità dell’intervento della comunità internazionale per prevenire che “Haiti scenda ancor più nel caos.”
Cause e conseguenze della mancanza di acqua potabile
Le cause della mancanza di acqua potabile nel mondo sono molteplici.
In alcune regioni, i prolungati periodi di siccità rendono estremamente difficile l’accesso a fonti idriche sicure. In altre, l’assenza di infrastrutture tecnologiche adeguate impedisce di raccogliere e trattare l’acqua in modo efficace.
Le conseguenze di questa situazione sono gravi e si manifestano su più livelli. La prima vittima della carenza d’acqua è la terra, che diventa arida e improduttiva. L’agricoltura viene compromessa, aggravando la già precaria disponibilità di cibo.
Sul piano sanitario, l’impatto è altrettanto devastante: l’accesso a fonti d’acqua non sicure espone le persone a gravi rischi per la salute, con la diffusione delle cosiddette “malattie della povertà” che colpiscono in modo particolare i bambini.
Anche quando l’acqua potabile è disponibile, spesso si trova a grande distanza dai villaggi. Per raggiungerla, le persone devono percorrere lunghe distanze, talvolta camminando fino a 4-5 ore al giorno. Compito che, nella maggior parte dei casi, ricade su donne e ragazze.
Le ripercussioni sociali ed economiche della mancanza di adeguati servizi idrici e igienici sono altrettanto gravi. Senza l’accesso a questi servizi essenziali i bambini, in particolare le bambine, non possono andare a scuola e intere comunità possono essere costrette a lasciare le proprie abitazioni.
Soluzioni per garantire il diritto all’acqua potabile
In molte regioni del mondo, soprattutto in Africa, l’acqua potabile esiste. Si trova tuttavia a grandi profondità, rendendo impossibile l’accesso per le comunità locali, prive delle tecnologie e delle competenze necessarie per estrarla.
Le soluzioni per garantire il diritto all’acqua potabile includono la costruzione di pozzi e l’installazione di impianti idrici che permettano di portare acqua sicura nelle aree più remote.
A livello globale, l’Obiettivo 6 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile adottata dalle Nazioni Unite, punta proprio a garantire l’accesso universale all’acqua potabile e ai servizi igienici.
Le strategie chiave individuate per il raggiungimento di questo obiettivo includono l’aumento degli investimenti nel settore idrico, lo sviluppo di nuove tecnologie e capacità, il miglioramento della cooperazione tra settori e un approccio integrato alla gestione delle risorse idriche.
Fondamentale anche il coinvolgimento della società civile, che deve spingere i governi a rispettare i propri impegni, promuovere la partecipazione di donne, giovani e comunità indigene e investire nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni innovative.
La sensibilizzazione e l’azione concreta sulle tematiche dell’acqua potabile nel mondo, porteranno a una gestione più sostenibile delle risorse idriche. Questo contribuirà a migliorare sia le condizioni di vita delle comunità umane che la salute degli ecosistemi naturali.

Le iniziative di Andrea Bocelli Foundation
In Haiti, l’accesso all’acqua potabile rappresenta una sfida drammatica. Oltre 9 milioni di persone vivono senza accesso sicuro all’acqua e molte delle infrastrutture idriche della capitale Port-au-Prince sono state distrutte dal sisma del 2010.
Una situazione che aggrava il rischio di malattie come il colera e altre epidemie legate alla mancanza di igiene.
Per rispondere a questa emergenza, Andrea Bocelli Foundation – in collaborazione con l’organizzazione non profit haitiana St. Luke Foundation – ha lanciato il progetto ABF Water Truck.
Dal 2013, ABF supporta un camion cisterna che ogni giorno distribuisce acqua potabile nello slum di Cité Soleil tre volte al giorno per sei giorni alla settimana.
Dopo l’impatto positivo del progetto e riconosciuto il bisogno crescente di accesso all’acqua, nel 2014 la Fondazione ha deciso di rafforzare il suo impegno introducendo un secondo camion e raddoppiando così la capacità di distribuzione.
Ogni giorno i camion cisterna della fondazione distribuiscono 24.000 galloni d’acqua a oltre 400.000 persone nelle baraccopoli di Cité Soleil.
La scelta di ABF di utilizzare camion cisterna per la distribuzione dell’acqua in Haiti non è casuale.
Essendo mobili, gli ABF Water Truck prevengono il rischio che le gang locali ne prendano il controllo.
Realizzare infrastrutture fisse come fontane o pozzi all’interno dello slum, avrebbe potuto significare consegnarle nelle mani delle gang. Queste avrebbero potuto sfruttarle per imporre tasse illegali agli abitanti, rendendo l’accesso all’acqua ancora più difficile per le persone più vulnerabili.
Oltre a migliorare le condizioni igienico sanitarie, a ridurre la trasmissione delle malattie infettive e i casi di morte per disidratazione, l’obiettivo di Andrea Bocelli Foundation è quello di offrire a queste popolazioni concrete opportunità di empowerment.
Garantire l’accesso a una risorsa essenziale come l’acqua potabile non significa solo migliorare le condizioni di vita. Significa anche dare alle persone e alle comunità la possibilità di costruire un futuro più dignitoso e sostenibile per le generazioni presenti e future.